Era sera e stavo facendo un giro su Youtube. Non avevo uno scopo preciso, ero solo alla ricerca di video che mi accompagnassero verso il sonno. Non c’era nulla che mi entusiasmasse, fino a quando non ho letto un titolo: “La storia dimenticata degli Oscar di Youtube Italia”. Nemmeno il tempo di leggere, che già lo stavo guardando.
Mi sono guardato 25 minuti di video senza distrarmi un secondo, e arrivato alla fine mi sono interrogato sul perché. Perché ho sentito una tale impellenza di vedere praticamente un cortometraggio che parla della storia degli Youtubers, dato che non è nemmeno uno dei miei temi preferiti? Mi sono dato subito una risposta: NOSTALGIA.
Leggendo il titolo, vedendo i primi minuti e tutto lo svolgersi del video, ho provato una profonda nostalgia per un periodo “storico” che ho vissuto quando ero adolescente. Ho iniziato a fare delle ricerche allora sul potere della nostalgia, specie legato al mondo dei social network , e ho trovato un mondo che non conoscevo, ma che mi ha fatto capire quanto il potere dei ricordi e delle sensazioni ad esse legate abbia un impatto su di noi, anche se non ce ne accorgiamo.
Qualche settimana fa leggevo da qualche parte (non sono riuscito a risalire alla fonte), che sui social network vanno particolarmente bene i contenuti che contengono almeno uno dei 7 peccati capitali: ira, gola, invidia, accidia, superbia, avarizia e lussuria. Credo fortemente che vadano altrettanto forte tutti i contenuti che abbiano un forte elemento di nostalgia.
Perché però la nostalgia va così forte? Il termine è stato coniato nel XVII secolo da un medico svizzero ed era stato usato come la descrizione del sentimento provato dai mercenari lontani da casa. Poi nel corso del XX secolo, è cambiato l’approccio:
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