Di Mariachiara Borrelli e Carlotta Maccabelli
L’architettura sostenibile è una branca dell’architettura che si occupa della costruzione di edifici che limitano l’impatto ambientale. Quando si parla di tale branca, si usa anche il termine “Baubiologie”, in italiano bioedilizia, che successivamente si è sviluppata includendo il concetto di sviluppo sostenibile. Ultimamente, l’architettura sostenibile è un tipo di architettura che si sta diffondendo sempre di più in tutto il mondo, dato che è fondamentale per la salvaguardia del pianeta e per contrastare il cambiamento climatico. Quest’ultima si pone alcuni obiettivi specifici, tra cui:
– la riduzione di CO2, cercando di minimizzare il suo impatto ambientale
– il miglioramento della salute, ponendo molta attenzione sul tipo di materiali utilizzati in modo da garantire un’ottima qualità dell’aria
– l’efficienza energetica, con edifici costruiti per minimizzare il fabbisogno energetico grazie alla posizione della struttura e all’orientamento del sole
In questa maniera, l’architettura diventa una disciplina che porta benessere collettivo agli individui, da cui tutti possono beneficiare.
L’importanza dell’armonia tra edificio e ambiente
Oggigiorno l’essere in armonia con l’ambiente è fondamentale e sempre più importante nella nostra società. Negli ultimi anni, si è sviluppata, difatti, una nuova tendenza volta a ritrovare la perduta armonia tra l’ambiente e l’edificio, dove vi è il rispetto nei confronti della nostra Terra. Ad oggi, lo sfruttamento delle risorse naturali e le emissioni di gas serra sono insostenibili ed è quindi necessario cambiare strategia, verso una sostenibile, in tutti i settori, come quello delle costruzioni di edifici. È dunque fondamentale la connessione tra la natura e le costruzioni di oggi, dove l’impatto sull’ambiente di queste ultime viene ridotto al minimo il più possibile.
Inoltre, l’architettura sostenibile si basa su diversi elementi che generano edifici sempre più innovativi, orientati verso il futuro, ma al tempo stesso torna indietro nel tempo, ovvero all’inizio della storia dell’uomo quando era la natura stessa a fargli da casa.
La responsabilità che abbiamo verso il futuro
Nonostante i segnali negativi che riceviamo ogni giorno dai fenomeni legati al cambiamento climatico, è ancora possibile costruire e garantire alle generazioni future un mondo sostenibile e sicuro.
Art 9: “la Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.
Perciò, la nostra Costituzione impegna tutti i cittadini, anche gli architetti, a concorrere al progresso della società e all’impegno alla sostenibilità ambientale, da perseguire soprattutto nell’interesse delle generazioni future. Il lavoro che facciamo oggi è fondamentale e determinante per garantire una vita, sia ai giovani d’oggi, ma anche guardando ad un futuro più lontano, ovvero ai futuri abitanti della Terra. È una responsabilità non da poco, tenendo conto che non riguarda solo i politici, ma tutti i cittadini e cittadine del mondo, anche chi incide sulla realtà plasmando i luoghi del vivere. Affrontare il tema della sostenibilità ambientale significa affrontare il tema delle giovani generazioni, ovvero la cosiddetta generazione Z:
1) Sui diritti e doveri di ogni persona e della Terra
2) Su chi non è ancora nato, a cui noi dobbiamo dei diritti
3) Su chi è vivo, che ha un impatto sulla realtà ambientale, ma non solo, anche sociale e culturale del Paese
4) Sul dovere che abbiamo nei confronti del futuro
Non sempre verde vuol dire sostenibile
Da un po’ di anni le città e i grandi e piccoli centri urbani si sono visti travolti dalla cosiddetta “rivoluzione verde”, volta ad utilizzare le proprietà benefiche delle piante per migliorare il rapporto dell’uomo con l’ambiente e con gli aspetti strettamente urbani dei luoghi che abita. Senza dubbio, un maggiore utilizzo del verde incentiva anche la riconciliazione tra uomo e ambiente, e considerando che un solo albero è in grado di assorbire, ogni anno, ben 400kg di CO2, allora poche sono le critiche che possono essere mosse a riguardo.
Tuttavia, essere attenti all’ambiente non significa soltanto abbellire gli spazi comuni e privati con qualche piantina, o esibire su tetti e facciate delle grandi superfici ricoperte di vegetazione. Per quanto utili, infatti, le piante sono in grado di assorbire solo il 2-3% dell’inquinamento di una città. Considerando poi che le costruzioni di opere pubbliche “verdi” spesso tradiscono, nel processo di edificazione, gli stessi modelli sostenibili a cui aspirano, bisogna puntare alla realizzazione di spazi urbani che siano pienamente rispettosi dell’ambiente durante l’intero processo costruttivo, e non solo all’apparenza postuma.
Le alternative
La transizione energetica e digitale vede crescere, nel campo dell’architettura, nuovi centri urbani in grado di sfruttare soluzioni alternative per la protezione del territorio e di chi lo abita; negli ultimi anni, infatti, hanno preso piede molti sistemi di sensoristica ambientale capaci di valutare la qualità dell’aria delle città e di rilevare il numero di particelle inquinanti PM10 e PM2.5. In particolare, secondo gli studi, è emerso che le soste degli autobus sono tra i luoghi più pericolosi per grado di inquinamento e un’esposizione prolungata nel tempo può provocare seri danni alla salute: per questa ragione, molti studi di architettura si sono attivati per ricercare delle alternative sostenibili in grado di migliorare la qualità dell’aria respirata da chi ogni giorno aspetta i mezzi di trasporto stradali in mezzo al traffico delle città.
La pensilina per i bus
Tra questi, spicca sicuramente il progetto targato JCDecaux: la pensilina Filtreo. Si tratta di un dispositivo innovativo composto da un tappeto di muschio e da un sistema di ventilazione a bassa energia. Il muschio viene utilizzato principalmente per le sue molteplici strutture fogliformi, che garantiscono un elevato rapporto superficie-volume durante il processo di intercettazione delle particelle d’aria, e per le sue elevate proprietà di resistenza; inoltre, il muschio non presenta radici ed è in grado di ricevere nutrimento direttamente dalle molecole dell’aria, senza necessità di assidue attenzioni. Le particelle vengono intercettate dal muschio, assorbite e poi lavate via dall’acqua.
Il murales ecosostenibile
Altro esempio alternativo per ridurre l’inquinamento dell’aria generando, allo stesso tempo, una forma artistica, è l’utilizzo di pitture ecosostenibili per dar vita a graffiti e murales in giro per le città. È celebre, in quest’ambito, il murales sito a Roma in zona Ostiense chiamato proprio “Hunting Pollution”, ideato da Yourban2030 e realizzato da Iena Cruz: si tratta della prima vera opera di street-art rigenerativa urbana d’Europa, e con la sua estensione di 1000mq è in grado di produrre lo stesso effetto di trenta alberi messi insieme. Le pitture Airlite utilizzate riescono ad assorbire, con il solo aiuto della luce, i principali inquinanti che inaliamo ogni giorno, come il benzene e l’ossido di azoto; basta pensare che, per eliminare l’inquinamento prodotto in un giorno da una macchina, servono “solo” 12mq di pittura.
L’impatto della GenZ sull’architettura
Il processo di digitalizzazione globale ha inevitabilmente coinvolto anche il campo dell’architettura, e la generazione Zeta non può che sentirsi a proprio agio tra sensori di realtà aumentata e software di modellazione 3D. Con la consapevolezza del fatto che il settore delle costruzioni, da solo, è responsabile del 36% delle emissioni di gas serra, il futuro dell’architettura deve inseguire i principi di flessibilità, connettività e convenienza con cui la stessa Gen Z è abituata a convivere.
L’etica e la moralità
Dato che oggi il nostro pianeta si trova in una situazione delicata da diversi punti di vista, da quello politico, a quello morale a quello ecologico, è opportuno sensibilizzare sul tema della protezione ambientale e dell’ecologia, andando ad individuare una correlazione tra sostenibilità ed etica. In questo senso, si va ad introdurre il fattore umano nello scenario ecologico ed evolutivo della Terra. Stiamo parlando dell’etica ambientale, che ad oggi è diventata un vero e proprio campo di studio che comprende gli obblighi morali che l’uomo ha nel proteggere l’ambiente, dove si riconosce la responsabilità degli esseri viventi nell’agire in modo conforme a principi etici.
Ma perché è così importante?
L’etica nell’ambiente è ad oggi essenziale data la situazione climatica in cui ci troviamo, ed è necessaria all’uomo per alcune ragioni:
– Aiuta a costruire migliori relazioni con la natura
– Ci incoraggia a pensare al nostro posto nel mondo e a come possiamo contribuire a preservare l’ambiente naturale
– Incoraggia le persone a diventare più consapevoli del loro impatto ambientale nella vita quotidiana
– Insegna la responsabilità che abbiamo verso il nostro ambiente, attuando delle pratiche che aiutano a proteggere le risorse naturali.