Cosa sareste disposti a fare per assicurarvi un posto in paradiso? A quanto pare, nel 2023 questa domanda è ancora molto attuale.
Secondo indagini condotte da CESNUR, UAAR e DOCSA, nel 2021 in Italia il 79,6% della popolazione si professava cristiana (prevalentemente cattolica), mentre il 15,3% si dichiarava ateo o agnostico e il 5,1% praticava una religione diversa da quella cristiana. Dal 2015, i credenti cattolici sono diminuiti del 7,4% e i non credenti sono aumentati del 3,8%. Nella fascia d’età 15-34 anni, gli atei e gli agnostici rappresentano oltre il 22% del totale.
Nonostante tutto, nel 2023, tv, giornali e siti web raccontano con discreta frequenza storie legate a personaggi indubbiamente carismatici, spesso anche accusati di essere eretici o truffatori, che si circondano di fedeli pronti a tutto per salvare la propria anima.
Gisella Cardia e la sua Madonna di Trevignano Romano
Ormai da mesi, la storia di Gisella Cardia e della Madonna di Trevignano Romano continua ad essere rilanciata dai principali media italiani, tra sorpresa e indignazione, con nuovi e spesso sorprendenti aggiornamenti. Tutto è iniziato nel 2016, quando l’ex imprenditrice siciliana si è trasferita nel borgo del lago di Bracciano dopo la bancarotta e ha portato con sé una statua della Madonna acquistata a Medjugorje che, a suo dire, lacrimerebbe acqua e sangue. Un vero e proprio “miracolo”, accompagnato poi da altri “prodigi” realizzati dalla donna, che avrebbe anche moltiplicato gnocchi e pizza a tavola. L’elemento più sorprendente dell’intera vicenda è, però, un altro. Proprio attraverso questo manufatto, Maria Giuseppa Scarpulla, vero nome della presunta veggente, riceverebbe messaggi dal cielo ogni tre del mese. Con l’ultima apparizione, datata 3 maggio, la Madonna avrebbe comunicato attraverso la donna queste parole: “(…) Pregate sotto la croce del mio Gesù affinché possa aprire i vostri cuori. L’umanità sta andando verso l’autodistruzione. Pregate molto, la purificazione sarà dura ma necessaria. Amen”.
I dubbi relativi all’intera vicenda sono molti, a partire dall’autenticità dei molteplici prodigi che si sarebbero verificati a pochi chilometri da Roma e dalla Santa Sede. Questi eventi straordinari devono infatti essere studiati attentamente da religiosi e scienziati per essere effettivamente riconosciuti come “miracoli”. In sostanza, una commissione diocesana e un team di medici devono stabilire che quanto accaduto si sia verificato solo grazie all’intervento divino, diretto oppure mediato da un individuo che assume lo status di “Santo”. Al momento, le indagini delle autorità ecclesiastiche e della Procura di Civitavecchia su Gisella Cardia sono ancora in corso.
Spostando l’attenzione su aspetti più “terreni”, ci sono anche altre questioni da affrontare. Solo pochi giorni fa, infatti, un ex fedele ha denunciato la veggente e suo marito per truffa aggravata e continuata. L’uomo avrebbe donato oltre 100 mila euro all’associazione gestita dai coniugi per la realizzazione di opere destinate alla Madonna, senza avere mai ricevuto notizie in merito. L’altro nodo da sciogliere riguarda il terreno su cui Gisella Cardia e i suoi fedeli si riuniscono in preghiera. Si tratta infatti di un’area protetta, parte del parco di Bracciano e Martignano, dove è vietato edificare, ma ormai da tempo sono state installate delle panche, un gazebo e una teca per contenere la statua.
Questi punti interrogativi non sembrano però aver scoraggiato il nutrito gruppo di seguaci della donna, che con ogni probabilità si incontreranno nuovamente il 3 giugno per ricevere un altro messaggio dalla Madonna.
Il culto religioso: influenza del leader e senso di appartenenza
Per certi versi, la storia che ha come protagonista Gisella Cardia potrebbe essere assimilata a quella di un vero e proprio culto. Janja Lalich, sociologa ritenuta una dei massimi esperti di culti e coercizione, ha definito il “culto” come un gruppo o un movimento unito dal forte legame che lo lega ad un leader carismatico o ad un’ideologia che fornisce risposte a tutte le domande della vita. Non a caso, gli elementi fondamentali che caratterizzano questo tipo di fenomeno sono quattro:
- un leader carismatico che forma attorno a sé il gruppo, manipola abilmente i membri e diffonde un messaggio facile da condividere e far proprio;
- un sistema di credenze trascendente, che guida gli individui verso un “posto migliore”;
- dei sistemi di controllo che portano i fedeli a credere di aver preso parte a qualcosa che darà uno scopo e un significato alla loro vita;
- dei sistemi di influenza che si basano principalmente sulla pressione che i membri più “anziani” esercitano sui nuovi arrivati.

Molto spesso, le persone che si avvicinano a queste realtà vivono un momento delicato a seguito di perdite personali, professionali o grandi cambiamenti. La fragilità , la solitudine e il bisogno di sentirsi importanti e perfino necessari, rendono questi soggetti facili prede per i leader del culto e i loro seguaci. Inoltre, al livello primordiale, il gruppo soddisfa alcuni bisogni primari dell’essere umano: il desiderio di appartenenza e di sicurezza. Uscirne non è poi facile, poiché si tende a sviluppare una vera e propria “identità di gruppo”, da difendere con decisione contro le forze e le critiche provenienti dall’esterno.
Generalmente, i culti vengono distinti in quattro tipi:
- culti apocalittici, che si formano per prepararsi ad un’imminente fine del mondo;
- culti politici, intesi come una sorta di “degenerazione” della politica;
- culti religiosi, che spesso si basano sulle credenze delle religioni principali;
- culti sessuali, dove l’atto sessuale è ritenuto una delle funzioni principali;
I culti di tipo religioso sono quelli maggiormente diffusi e forse anche i più noti. L’esempio più celebre e anche più triste è probabilmente quello di “Jonestown“, ovvero la comunità religiosa fondata dal pastore Jim Jones, ricordata per il suicidio di massa che ebbe luogo nella Guyana nordoccidentale nel 1978. In quell’occasione ben 909 persone persero la vita avvelenandosi con del cianuro. Molto più recente è invece il caso della “setta del digiuno“ in Kenya, fondata dal predicatore Paul Mackenzie Nthenge, che ha portato alla morte oltre 200 persone convincendole ad astenersi dal cibo per “poter vedere Gesù”. Corpi senza vita continuano ad essere riesumati dalla polizia in fosse comuni nella foresta di Shakaola.
Perché la religione è ancora così rilevante?
Storicamente, la religione ha avuto un ruolo chiave nei piccoli e grandi cambiamenti che hanno trasformato le società umane. Ormai da secoli, è stata da molti rifiutata perché ritenuta “superflua” davanti al progresso scientifico, fino a diventare una scelta privata, relativa alla sfera intima, o un’attività con cui occupare il tempo libero. Nonostante tutto, la sua influenza sociale resta un fenomeno molto complesso da analizzare e definire, ma soprattutto estremamente attuale. Nel suo libro “Religion and Social Transformations”, David Herbert spiega che la religione è ancora rilevante per tre principali motivi: colma i vuoti lasciati dallo Stato nella sfera della salute e dell’assistenza sociale; è importante anche quando non sta direttamente svolgendo una funzione pratica, ad esempio quando accende il dibattito pubblico mettendo in discussione alcuni capi saldi del pensiero contemporaneo; e combinando questi suoi due ruoli “pratico” e “critico”, va a colpire i sistemi su cui si basa la società . Le credenze e gli insegnamenti religiosi non servono più a legittimare l’ordine sociale, ma si insinuano con facilità negli spazi lasciati vuoti dalla società moderna e hanno ancora grande rilevanza all’interno degli ambiti pubblici e privati, dando significato e scopo alla vita, rafforzando l’unità e la stabilità dei gruppi e fungendo da agente di controllo sociale.