Il forte rallentamento della crescita demografica, l’aumento dell’inflazione e le scarse prospettive di crescita economica dei prossimi anni rischiano di rendere ancora più critica la situazione del sistema pensionistico italiano.

Ad oggi l’Italia è tra le nazioni europee con i più alti requisiti di età necessari per accedere alla pensione di vecchiaia. Per poter ottenere la pensione sono necessari almeno 67 anni, contro ad esempio i 62 della Francia.
In Europa i valori medi sono a metà strada tra quelli di Francia e Italia, 64 anni e 4 mesi per gli uomini e 63 anni e 4 mesi per le donne.
Se l’età richiesta per andare in pensione è maggiore nel Bel Paese, il dato sulla prospettiva di vita (per un adulto all’età di 65 anni) rilasciato dall’OCSE potrebbe alleviare un po’ il malumore. Infatti, l’Italia presenta delle statistiche leggermente al di sopra della media europea con un’aspettativa di vita per gli uomini fino a 81 anni e poco più di 85 anni per le donne.
Purtroppo, le buone notizie finiscono qui. Secondo il simulatore di scenari pensionistici dell’INPS (rinominato “Pensami”) l’età richiesta per accedere alla pensione di anzianità in Italia vedrà un peggioramento. Il simulatore ha indicato come un giovane che ha iniziato la carriera lavorativa a 22 anni potrebbe vedere la pensione di vecchiaia intorno ai 71 anni.
Eseguendo dei semplici calcoli è possibile farsi un’idea di come si evolverà il percorso che porta all’avvicinamento degli anni nei i quali spetta l’assegno pensionistico. Prendendo a riferimento un giovane che è entrato nel mondo del lavoro a 22 anni, supponendo che egli vedrà la pensione di vecchiaia a 71 e augurandogli una vita sana fino al compimento del 81° anno, il ritmo al quale “guadagnerà” il diritto ad un anno di pensione sarà pari a 4 anni e 9 mesi di lavoro.
